Ottobre

1 Ottobre

- 1 Ottobre 1957: fu introdotta in Europa la talidomide, un nuovo farmaco con azione sedativa che avrebbe dovuto risolvere i problemi legati all'insonnia evitando gli effetti collaterali dei barbiturici utilizzati fino ad allora. Il nuovo composto fu apprezzato in particolar modo dalle donne in stato di gravidanza poiché riusciva a curare anche le fastidiose nausee mattutine che frequentemente le colpivano.

Mentre la vendita fu intrapresa con successo in Europa ed in Canada, l'americana Frances Kelsey iniziò ad analizzare più a fondo i dati sulla sperimentazione del farmaco; in particolare fu insospettita dalla presenza di sintomi che non erano stati evidenziati nei ratti impiegati per i test, inoltre certi formicolii avvertiti agli arti da alcune pazienti erano stati completamente ignorati. Contemporaneamente in Australia William McBride notò come ci fosse un alto tasso di bambini nati con deformità da donne che avevano assunto la talidomide durante i primi tre mesi di gravidanza per calmare la nausea; si trattava in particolare di focomelia (dal greco phoché, foca, e melos, arto), una malattia terribile per la quale i neonati nascono con una sorta di piccole pinne e protuberanze al posto degli arti.

Il fegato umano contiene, a differenza di quello dei ratti, un enzima in grado di convertire la talidomide in una forma aggressiva che, opponendosi alla crescita dei vasi sanguigni, impedisce il corretto sviluppo degli arti nei primi tre mesi di gravidanza. Il farmaco fu ritirato dal mercato e nel 1962 il congresso degli USA introdusse una legge molto più severa sul controllo dei farmaci; questo non impedì tuttavia che più di 8000 bambini fossero stati nel frattempo colpiti dalla malattia.

Sebbene solo uno degli enantiomeri si sarebbe rivelato in seguito attivo, la conversione tra le due forme che si instaura in vivo rende vano ogni tentativo di somministrazione delle specie pure. Studi approfonditi hanno lasciato intravedere col tempo nuovi e più corretti impieghi: dalla lotta ad alcuni tumori, al trattamento delle lesioni presenti sulle braccia e sulle gambe delle persone colpite da lebbra, alla cura di alcuni casi di Lupus, al contrasto della degenerazione maculare oculare. Di contro McBride, uno dei protagonisti di questa storia, ottenne inizialmente un grande successo che lo portò ad intraprendere nuove crociate contro i più disparati farmaci, la sua carriera tuttavia si arrestò quando fu sorpreso a falsificare i dati e fu accusato di frode scientifica.

7 Ottobre

- “Prima di Bohr nessuno conosceva la materia”; con queste parole nel 1962 il Cern Courier riassumeva nel migliore dei modi il contributo di Niels Bohr alla scienza.

Ai tempi in cui è vissuto nessuno aveva ancora un'idea precisa di come fosse fatto un atomo: Joseph John Thomson, che scoprì gli elettroni nel 1897, aveva in mente un modello a panettone in cui le cariche negative si trovavano, al pari dei canditi, immersi in una pasta di cariche positive; per Ernest Rutherford, scopritore dei nuclei atomici, il tutto assomigliava di più ad un sistema planetario. Anche questa ipotesi tuttavia non era completamente corretta, infatti gli elettroni, secondo le regole classiche della fisica, sarebbero dovuti collassare sui nuclei.
Lavorando nel laboratorio di Rutherford, Niels Bohr riuscì ad integrare tale modello atomico con la teoria sviluppata nello stesso periodo da Max Planck creando un modello, pubblicato nel 1913, in cui gli elettroni erano vincolati a percorrere orbite o livelli energetici aventi energia ben definita e quantizzata, mentre l'accesso ai vari livelli doveva corrispondere ad un assorbimento o ad un'emissione di energia.

Questa proposta fu fonte di numerosi dibattiti con amici e collaboratori dell'epoca come Fermi, Heisenberg, Schrödinger, ed anche lo stesso Einstein che in una celebre lettera, a proposito delle ipotesi quantistiche di Bohr, commentò “Dio non gioca a dadi con l'universo”; altrettanto celebre fu allora la risposta dello scienziato danese “Piantala di dire a Dio che cosa fare con i suoi dadi”.

Le sue teorie si sarebbero rivelate corrette e nel 1922 lo portarono a vincere il premio Nobel per la Fisica; sulla base del suo modello riuscì inoltre a calcolare la distanza minima di un elettrone dal protone nell'atomo di idrogeno (raggio di Bohr). Niels Bohr è nato a Copenaghen il 7 Ottobre 1885.

"Quando si arriva a una contraddizione imbarazzante vuol dire che si sta per capire qualcosa." -  N. Bohr

18 Ottobre

- Nella prima metà del XIX secolo si scoprì che la cellulosa poteva essere sciolta in acido nitrico concentrato e, a partire dalla soluzione ottenuta, si poteva ottenere una polvere bianca altamente esplosiva. Questo prodotto tuttavia passò inosservato fino al 1845 quando lo svizzero Christian Friedrich Schönbein, dopo averne intuito le potenzialità, perfezionò il processo per la produzione del nuovo composto: la nitrocellulosa.

Il chimico di Basilea venne in contatto con la nuova sostanza per caso: mentre stava distillando miscele di acido nitrico e solforico nella cucina della sua casa, pratica questa svolta all'insaputa della moglie che era contraria a tale utilizzo della sua cucina, uno dei recipienti cadde rovesciando il contenuto acido per terra. Preso dal panico prese il grembiule della moglie per ripulire e poi lo pose accanto al fuoco di un camino per asciugarlo più rapidamente; è a questo punto tuttavia che il grembiule si incendiò spontaneamente bruciando rapidamente con un grande lampo. Sebbene le cronache non riportino la reazione della moglie, Schönbein intuì le possibilità offerte dal nuovo materiale e lo chiamò “cotone fulminante” dal tessuto di cui era composto il grembiule; infatti la cellulosa che componeva le fibre di cotone del grembiule aveva reagito con l'acido nitrico formando la nitrocellulosa identificata dal chimico svizzero.

Schönbein tuttavia non si limitò a questa scoperta:nel 1828, durante alcuni esperimenti sull'ossidazione del fosforo bianco e sull'elettrolisi dell'acqua, scoprì l'ozono riconoscendo il caratteristico odore del gas che si può percepire comunemente dopo un temporale in seguito al passaggio delle scariche elettriche dei fulmini; nel 1836 introdusse il termine “passivazione” per indicare il processo di inibizione alla corrosione dei metalli; inoltre nel 1838 fu tra i primi a teorizzare il funzionamento della cella a combustibile, un sistema  attualmente al centro dell'attenzione di numerosi gruppi di ricerca e scienziati per la produzione di energia elettrica. Christian Schönbein è nato il 18 Ottobre 1799.

31 Ottobre

- Nella prima metà del 1900 ci fu un grande impegno da parte di numerosi chimici e fisici di tutto il mondo nell'indagine della  struttura della materia ed in particolare su come gli atomi si organizzassero tra loro per dar vita alle molecole. Un notevole passo in avanti nella comprensione del legame molecolare, e su come gli elettroni venissero distribuiti in una molecola, è stato compiuto grazie all'introduzione del modello dell'orbitale molecolare (MO) elaborato da Friedrich Hund e Robert S. Mulliken nel 1927.

Robert Sanderson Mulliken si interessò agli studi di John Lennard-Jones su valenza e strutture molecolare, e da questi iniziò a costruire il modello che lo avrebbe portato a vincere il premio Nobel per la chimica nel 1966.
Figlio  di un professore di chimica organica, Mulliken seguì fin da subito le orme paterne, tuttavia fu molto selettivo nella scelta del settore in cui indirizzare le sue ricerche; ad esempio in giovane età compì degli studi sulle particelle beta, o ancora sugli effetti di ossido di zinco e carbone sulla gomma, ma questi argomenti non lo interessavano e così li abbandonò.  Nel 1921 conseguì il dottorato presso l'università di Chicago con una ricerca sulla separazione degli isotopi del mercurio per evaporazione; fu a Chicago che il chimico statunitense iniziò ad interessarsi ai legami molecolari leggendo gli articoli di Langmuir e Lewis.

Nel 1934 elaborò inoltre una nuova scala dell'elettronegatività diversa per impostazione da quella introdotta da Linus Pauling ed ancora oggi le due interpretazioni sono entrambe accettate; nel 1952 iniziò invece ad applicare la meccanica quantistica allo studio delle reazioni acido-base di Lewis. I suoi ultimi studi, a cui si dedicò fino al 1985, hanno riguardato la spettroscopia applicata alla struttura molecolare dalle molecole biatomiche ai grandi complessi. Robert Mulliken è scomparso il 31 Ottobre 1986.