Novembre

7 Novembre

- Genialità, dedizione e capacità di ottenere risultati enormi con esperimenti estremamente semplici: sono queste le qualità principali con cui è possibile descrivere Chandrasekhara Venkata Raman.

Nato in un villaggio indiano il 7 Novembre 1888, ebbe una formazione fisica ma il suo contributo è stato rilevante in numerosi altri settori tra cui la chimica e la musica. A soli 18 anni poteva vantare già due pubblicazioni su riviste di prestigio condotte in maniera autonoma e su due argomenti differenti; ad oggi viene considerato uno dei fondatori della ricerca scientifica in India ed è stato inoltre il primo scienziato asiatico a vincere un premio Nobel (1930 Fisica).

Il suo nome è legato ai fenomeni di diffusione della luce da lui descritti nel 1928 e alla base della spettroscopia Raman. Nel 1921, durante un viaggio verso la Gran Bretagna, rimase colpito dal blu opalescente del Mar Mediterraneo chiedendosi da dove si originasse tale tonalità. Nello stesso periodo Lord Rayleigh aveva spiegato come il colore del cielo fosse dovuto alla diffusione della luce del sole ad opera dalle molecole presenti nell'aria; per il mare tuttavia aveva ipotizzato che il colore derivasse da una semplice riflessione del cielo. Raman rifiutò questa ipotesi e, per non perdere tempo, progettò ed eseguì l'esperimento che confutava tale teoria direttamente a bordo della nave che lo riportava in India, riuscendo inoltre ad inviarne comunicazione alla rivista Nature indicando “Porto di Bombay” come indirizzo del mittente.

La scoperta dello Scattering Raman fu il culmine della lunga serie di studi iniziati a seguito di quel lavoro. L'apparato strumentale che lo scienziato indiano si costruì per la verifica delle sue ipotesi utilizzava come sorgente di luce la radiazione solare stessa; questa veniva focalizzata, fatta passare attraverso un filtro, in grado di trasmettere solo quella di colore blu, quindi inviata su un campione trasparente di benzene. Osservando la luce che attraversava il campione anche questa appariva ovviamente di colore blu, per via dello stesso fenomeno di scattering descritto da Lord Rayleigh; tuttavia interponendo dei filtri del colore complementare tra il suo occhio, usato come rivelatore, e la luce diffusa, la componente blu veniva del tutto annullata e si potevano notare delle flebili radiazioni con lunghezze d'onda leggermente superiori o inferiori a quella blu che veniva inviata sul campione. Dopo aver escluso fenomeni di fluorescenza, ripetendo l'analisi su più di 80 campioni diversi, arrivò alla conclusione che stava osservando variazioni di energia causate dall'interazione della radiazione con la materia di cui era formato il campione.

14 Novembre

- Fino agli ultimi anni del ventesimo secolo si credeva che il carbonio potesse esistere in natura solamente in due forme diverse: la grafite ed il diamante. Nel 1985 Harold Kroto, Robert F. Curl e Richard E. Smalley, durante alcuni esperimenti volti a studiare i meccanismi con cui si formano composti nello spazio interstellare, ottennero una molecola composta esclusivamente da 60 atomi di carbonio (C₆₀).

A questa fu dato il nome di Buckminsterfullerene in onore dell'architetto Buckminster Fuller che per primo usò solidi con numero di facce elevato, che possono considerarsi approssimazioni della sfera, per la costruzione di cupole geodetiche. La molecola con formula C₆₀ viene comunemente chiamata “fullerene”, anche se in realtà i fullereni rappresentano l'intera classe di molecole in cui compaiono anche C₇₀ ed altre specie con un numero di atomi di carbonio superiore.

La struttura del C₆₀ è perfettamente uguale a quella di un pallone da calcio; assume infatti la forma di un icosaedro tronco, ossia un poligono con 60 vertici e 32 facce, di cui 12 sono pentagonali e le restanti 20 esagonali, disposte in modo che ciascun pentagono sia circondato da cinque esagoni.

L'interesse mostrato fin da subito dalla comunità scientifica nei confronti del nuovo materiale può essere giustificato dalle proprietà particolarmente attraenti che spaziano dalla capacità di trasmissione del calore, alla superconduzione, alle proprietà ottiche, fino alla possibilità di impiego in sistemi fotosintetici artificiali. Inoltre anche in ambito medico-biologico sono attualmente in fase di studio numerose applicazioni che vanno dal trasporto di farmaci, ai test come potenziali agenti antiossidanti e neuroprotettivi, all'attività antitumorale.

La scoperta della nuova molecola venne annunciata con un articolo sulla rivista Nature pubblicato il 14 Novembre 1985, mentre per questi studi i tre ricercatori furono insigniti nel 1996 del premio Nobel per la Chimica.

16 Novembre

- Il 16 Novembre 1945 fu annunciata la scoperta dell'Americio, anche se tale nome gli fu attribuito soltanto il 10 Aprile dell'anno successivo in onore del continente in cui era stato ottenuto per la prima volta.
Si tratta di un elemento radioattivo che viene prodotto per bombardamento con neutroni del Plutonio; proprio per questa proprietà tuttavia è possibile trovarlo nei locali che frequentiamo ogni giorno: viene infatti impiegato comunemente nei rivelatori di fumo.
Durante il processo di decadimento il metallo emette particelle alfa che ionizzano le molecole di aria all'interno del rivelatore; tali ioni vengono attratti da un elettrodo generando così un flusso di corrente costante in condizioni normali.
Quando il fumo entra all'interno del rivelatore la corrente si interrompe poichè le particelle di fuliggine presenti assorbono gli ioni e l'interruzione della corrente fa scattare l'allarme.

20 Novembre

- Il 20 Novembre ricorre l'anniversario della scomparsa di Francis W. Aston, avvenuta nel 1945.

A lui si deve l'invenzione dello Spettrografo di Massa precursore dei moderni Spettrometri.

Per questa scoperta vinse il premio Nobel per la Chimica nel 1922.

25 Novembre

- Adolph Wilhelm Hermann Kolbe fu uno dei primi a teorizzare e dimostrare che i composti organici possono essere ottenuti a partire da specie inorganiche.

Studiò approfonditamente gli alcoli secondari e terziari e il processo di idrolisi dei nitrili ad acidi carbossilici.

Viene ricordato soprattutto per il processo di elettrolisi degli acidi grassi (elettrolisi di Kolbe) e per la sintesi dell'acido salicilico, precursore dell'aspirina (reazione di Kolbe-Schmitt).

Il chimico tedesco è scomparso il 25 Novembre 1884 a Lipsia.

26 Novembre

- Nel 1801, mentre lavorava al British Museum di Londra, il chimico Charles Hatchett analizzò un pezzo di columbite, un minerale conservato nella raccolta del museo e spedito in Inghilterra attorno al 1650 da John Winthrop, primo governatore del Connecticut. Hatchett scoprì che al suo interno era contenuto un nuovo elemento che battezzò "Columbio", con simbolo "Cb"; il 26 novembre 1801 il chimico annunciò la sua scoperta alla Royal Society.

Per molto tempo fu difficile distinguere il columbio dal tantalio, scoperto in Svezia l'anno seguente da Anders Ekeberg e isolato nel 1820 da Jöns Berzelius; a quell'epoca si pensava infatti che le due specie fossero in realtà lo stesso elemento. Solo nel 1844 e nel 1866, grazie a Heinrich Rose e Jean Charles Galissard de Marignac, fu dimostrata la presenza contemporanea di due diversi elementi all'interno della columbite uno dei quali era proprio il tantalio, mentre all'altro fu attribuito da Rose il nome di niobio da Niobe, figura della mitologia greca e figlia di Tantalo. Solo successivamente si comprese che in realtà il nuovo elemento non era altro che il columbio già descritto da Hatchett; si instaurò quindi una controversia sul nome da adottare che si dilungò fino al 1950 quando fu scelto niobio come nome ufficiale.

La difficoltà nella distinzione tra niobio e tantalio risiede nella forte somiglianza di reattività che è dovuta in massima parte alla contrazione lantanidica, fenomeno che porta i due elementi ad avere dimensioni molto simili, nonostante l'appartenenza a due periodi diversi della tavola periodica, e giustifica il loro comportamento analogo.

Il niobio trova applicazione nella formazione di alcuni acciai inossidabili e leghe di metalli  in cui viene aggiunto per garantire un'elevata resistenza; presenta inoltre capacità di superconduzione alle basse temperature, mentre leghe niobio-stagno e niobio-titanio sono usate per produrre gli avvolgimenti di magneti superconduttori in grado di produrre campi magnetici di elevatissima intensità. Il niobio di alta purezza è impiegato inoltre nella realizzazione di cavità risonanti superconduttive per acceleratori di particelle.

30 Novembre

- Il 30 Novembre 1761 nacque a Selby, North Yorkshire, Smithson Tennant.

Al chimico inglese si deve la scoperta dell'Iridio (da iris, arcobaleno per i composti colorati che ottenne a partire dal metallo) e dell'Osmio (dal greco odore, per l'odore pungente e sgradevole di alcuni suoi derivati).

Tennant ha dimostrato per primo, inoltre, che il diamante e la grafite hanno la stessa composizione chimica.